Il museo che mi abita
una serie di tavole multimedia
Da sempre affascinato dalle tecniche dei maestri del passato ho spesso cercato di rubare con gli occhi i loro segreti, per poi concretizzare con mano più sicura alcune mie idee, aiutato dalla frequentazione di scuole e botteghe negli anni giovanili.
![Il Museo Che Mi Abita-Tomba Etrusca](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_TombaEtrusca.jpg?resize=751%2C1000&ssl=1)
Prima di tutto sono uno spettatore
nel visitare una chiesa, una galleria d’arte o un museo, sono irresistibilmente incuriosito dall’ambiente vitale che li accoglie. Osservo le espressioni e reazioni, che variano dal rapimento all’indifferenza, dall’estasi al tedio mortale, dal sincero interesse alla mera distrazione.
![Il Museo Che Mi Abita-Sala Burri](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_SalaBurri.jpg?resize=767%2C1000&ssl=1)
![Il Museo Che Mi Abita-Espressionismo](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_Espressionismo.jpg?resize=702%2C1000&ssl=1)
La prima tavola mi è venuta in mente visitando una mostra di “espressionismo astratto”
Mentre osservavo il taglio d’ombra in uno spicchio in alto della tela e in basso il cordoncino rosso tra il visitatore e il quadro, un ragazzo si stagliava contro quella superficie caotica, scatenando un turbinio di colori pari a un’esplosione di lapilli incandescenti. Tutto intorno, nella galleria silenziosa a semideserta, era ordinato e pulito. Ho avuto voglia di ricreare quell’istante, cercando di esprimere il sentimento di quel giovane visibilmente sgomento davanti a quell’opera.
![](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_Astratto.jpg?resize=862%2C1200&ssl=1)
![Il Museo Che Mi Abita-Capella Del Trecento](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_CapellaDel3Cento.jpg?resize=531%2C800&ssl=1)
![Il Museo Che Mi Abita-Street Art](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_StreetArt.jpg?resize=754%2C1000&ssl=1)
![Il Museo Che Mi Abita-Sala Settecento](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_Sala7Cento.jpg?resize=664%2C1000&ssl=1)
![](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2022/09/SalaDuecento.jpeg?resize=728%2C1024&ssl=1)
![](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_AnticaRoma.jpg?resize=930%2C1200&ssl=1)
![Il Museo Che Mi Abita-Sala Cubista](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_SalaCubista.jpg?resize=1010%2C1000&ssl=1)
![](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2022/09/asanisimasa.jpeg?resize=1024%2C829&ssl=1)
Ho eseguito la tavola con una tecnica totalmente contrastante
rispetto alle pennellate liberatorie, dal colore liquido e imprevedibile, dell’artista astratto, costruendo la composizione con l’antico metodo dell’intarsio, una tecnica certosina che va controllata con precisione, usando i legni colorati naturali, o velati dalle aniline. Negli altri miei lavori, sia per le figure umane sia per le riproduzione dei vari oggetti d’arte, ho usato l’intaglio in legno (a rilievo) e i colori acrilici o a olio.
![](https://i0.wp.com/cataldovalente.com/wp-content/uploads/2019/11/IlMuseoCheMiAbita_IlRinascimento.jpg?resize=1024%2C869&ssl=1)
L’uso di queste tecniche e le mie conoscenze artistiche sono a servizio del mio lavoro quotidiano, e saziano, come una fedele compagna di viaggio, la mia irrefrenabile ricerca, dove non posso distinguere fra il sentimento che ho per la vita e il modo in cui lo traduco.
– Cataldo Valente